Archivia Novembre 2020

Ristrutturare casa: ecco tutti gli incentivi fiscali

Il Decreto Rilancio del maggio 2020 ha portato tantissimi bonus per ristrutturare casa, incentivi in grado di agevolare innumerevoli lavori di ristrutturazione per gli immobili. Vediamo insieme in questo articolo i principali incentivi fiscali di cui potremo usufruire entro il 31 dicembre 2020.

Ristrutturare casa in questo 2020 che si appresta a terminare, presenta innumerevoli vantaggi.

Il bonus facciate, il superbonus al 110% e i bonus per infissi e finestre rappresentano le principali possibilità per beneficiare di importanti agevolazioni fiscali messe a disposizione dal Governo.

Si tratta di una occasione da non lasciarsi perdere, qualora presentassimo i requisiti necessari per usufruirne.

Il decreto numero 34 pubblicato il 19 maggio 2020 in Gazzetta Ufficiale, detto Decreto Rilancio, permette di beneficiare di sgravi fiscali la cui detrazione verrà recuperata in un lasso temporale di massimo 10 anni, il tutto per interventi con termine alla fine dell’anno.

Le ristrutturazioni godono di ulteriori bonus aggiuntivi che permettono un rimborso del 50% su un tetto massimo pari a 10000 euro.

Bonus facciate: la ristrutturazione parte dagli esterni

Uno dei bonus più interessanti contenuto nel decreto è quello che riguarda le facciate.

Gli sgravi fiscali ottenibili da questo intervento sono strettamente legati a precedenti interventi per adeguare l’efficienza energetica a standard e parametri attuali. In questo specifico caso il bonus ammonta al 110%.

Aumentare l’efficienza energetica dell’immobile di due classi o almeno di una dove non sia possibile permette l’ottenimento dell’agevolazione fiscale.

I richiedenti per questo bonus possono essere i titolari di un immobile privato ma anche titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo.

Bonus infissi e finestre: una scelta green

La sostituzione di infissi e finestre permette di beneficiare di un ulteriore bonus legato a una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per l’intervento.

Si tratta di una possibilità di cui è possibile usufruire rispettando determinati requisiti, quali la presentazione di adeguata documentazione e il pagamento dell’intervento in modalità di bonifico parlante.

Di conseguenza, è necessario dichiarare il 50% delle spese sostenute all’interno della dichiarazione dei redditi e successivamente conservare i documenti necessari per almeno 10 anni.

Se sei interessato a una ristrutturazione e vuoi usufruire di questi ultimi bonus, contattaci! Saremo in grado insieme di pianificare l’intervento di ristrutturazione più adatto alle tue esigenze.

Com’è composto e come funziona un impianto idraulico domestico?

L’impianto idraulico rappresenta il cuore pulsante delle nostre case. Esso distribuisce acqua ad uso sanitario fino nelle nostre abitazioni e allo stesso tempo una volta utilizzata la convoglia fuori di essa. Un impianto efficiente è fondamentale per garantire un perfetto afflusso d’acqua e per evitare perdite in grado di danneggiare profondamente il nostro immobile.

L’impianto idraulico si compone di una serie di elementi differenziabili in base alla loro funzione.

Come un vero e proprio organismo, questo si compone di una serie di apparecchiature. La loro funzione è legata al trattamento delle acque che convogliano in reti di adduzione e distribuzioni. Queste reti presentano una serie di elementi accessori quali valvole, rubinetti e contatori che gestiscono il passaggio delle acque dall’acquedotto fino alla rete che alimenta le diverse utenze.

Elementi essenziali di questo impianto sono quelli preposti alla produzione di acqua calda sanitaria, così come concretamente gli apparecchi igienico-sanitari e la loro rubinetteria.

Un ruolo di rilievo fondamentale è poi rivestito dalle reti di scarico, in grado di convogliare le acque usate dalle utenze al di fuori delle abitazioni.

Il percorso dell’acqua: l’impianto domestico

Prima di un utilizzo delle acque ad uso sanitario-domestico, è necessario un trattamento per eliminare sostanze indesiderati in grado di determinare la “durezza” dell’acqua.

Grazie a filtri e addolcitori, l’acqua purificata si dirige nelle reti di adduzione e distribuzione.

L’acqua viene convogliata nelle abitazioni ad alte pressioni in modo da raggiungere anche i piani più alti. La pressione si riduce poi all’interno delle abitazioni per evitare danneggiamenti alle tubature.

La distribuzione avviene grazie a una serie di colonne verticali che confluiscono in reti di distribuzione orizzontali. Ogni piano è dotato di un collettore centrale da cui partono le singole tubature dirette all’utente.

Questa tipologia di impianto – la più diffusa – scongiura l’utilizzo di giunture, possibili fonti di perdite e permette installazioni rapide che riducono tempi e costi di posa.

Le tubature possono essere di diversi materiali in base al budget per l’intervento così come dalle esigenze strutturali dell’impianto.

Se questa piccola guida al funzionamento di un impianto idraulico ti ha interessato e necessiti di un intervento per la messa in posa di un impianto o la sua riparazione, clicca qui.

Revisione caldaia: quali sono le sanzioni se non si rispettano le norme?

La revisione periodica della caldaia è importante per il suo corretto funzionamento e per la massima efficienza. Il mancato intervento può scaturire spiacevoli danni: non rispettare il controllo periodico e le proprie adempienze porta a multe salate!

La revisione della caldaia, in base a quanto stabilito dal D.P.R. 74/2013, deve avvenire secondo delle precise scadenze direttamente specificate dalla casa di produzione sul libretto della caldaia stessa.

Qualora la nostra caldaia fosse “datata” e sul libretto non fosse specificata una data fissa, il tecnico specializzato – dopo un controllo di ispezione – sancirà la periodicità con la quale bisogna effettuare interventi di revisione.

I controlli, siano essi manutenzione o controllo dei fumi, vengono registrati su un libretto di impianto speciale che rispetti i sensi del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37 (D.M. 37/08)

La manutenzione deve essere assolta per mano del proprietario di casa o dell’amministratore del condominio qualora l’impianto fosse di tipo centralizzato-condominiale.

Sanzioni amministrative: attenzione alle scadenze!

Non sottoporre la caldaia ai controlli periodici oltre a esporci al pericolo di potenziali malfunzionamenti, può portare a sanzioni amministrative molto care per inquilini e proprietari di un immobile.

Si tratta di multe molto care! La multa amministrativa va dai 500€ e arriva fino a un massimo di 3.000 €, in accordo con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 192, 2005 che fissa le sanzioni proprio per la mancata manutenzione delle caldaie all’art.15.

Non avere il libretto di impianto porta alla multa per l’inquilino o il proprietario dell’immobile! In questo caso la sanzione sarà una cifra compresa tra 500 e 600 euro.

Nel caso in cui vengano scoperte anomalie nell’impianto, oltre alle sanzioni previste da d.lgs., verrà addebitato all’inquilino l’onore del controllo dell’impianto. Carissime poi le multe nel caso di attività commerciali.

Se ti interessa quindi la valutazione di un nostro tecnico specializzato e hai bisogno di svolgere i controlli di manutenzione ordinaria, contattaci!

Come funziona la pompa di calore e quando conviene?

La pompa di calore rappresenta una delle scelte più interessanti nella galassia dei diversi sistemi di climatizzazione più diffusi per l’ambito domestico. Una scelta ecologica e con un occhio al risparmio, vediamo insieme di cosa si tratta e perché conviene.

La pompa di calore è un sistema di riscaldamento e refrigerazione che basa il suo funzionamento su un circuito chiuso che agisce come macchina termica in grado di estrarre e trasferire energia termica.

Nello specifico si tratta di un circuito che basa il suo funzionamento su un fluido refrigerante, contenuto al suo interno. Questo elemento è soggetto a dei veri e propri cambi di stato che lo portano da liquido a gas: questi cambiamenti comportano una variazione di temperatura, grazie all’approvigionamento di calore che viene poi riversato negli ambienti da climatizzare.

Grazie ad apposite unità è infatti possibile forzare il cambiamento di stato del liquido per riscaldare o refrigerare l’ambiente d’utilizzo. Si tratta di utilizzare il potenziale energetico termico per produrre energia.

Si tratta di un sistema che sfrutta quindi in larga parte energia “pulita”, utilizzando fondamentalmente l’energia termica ricavata dalla differenza di temperature fra il luogo dove è posizionata l’unità-motore esterna e l’ambiente da riscaldare o refrigerare.

Vantaggi

Sfruttando in gran parte l’energia termica, il dispendio di energia elettrica è molto basso rispetto al potenziale dell’impianto. Questo permette di avere dei consumi in bolletta molto più bassi rispetto a impianti di riscaldamento/condizionamento tradizionali. La versatilità rappresenta un ulteriore punto a favore per questa tipologia di impianti! Riscaldare gli ambienti d’inverno e refrigerarli d’estate è un punto di forza da tenere in considerazione prima di scegliere l’impianto migliore per le nostre esigenze.

È inoltre possibile integrare un impianto a pompa di calore con altre forme di energia green, quali pannelli fotovoltaici per aumentare così il risparmio e la nostra indipendenza energetica da fonti energetiche inquinanti.

Si tratta di una scelta sostenibile che porta subito dei vantaggi economici in termini di risparmio!

Se sei interessato a installare un sistema a pompa di calore o cerchi ulteriori informazioni, contattaci.